MARCEDUSA FRA PRESENTE E PASSATO NULLA E' CAMBIATO.

Racconto tratto dal giornale "Storie del Regno di Napoli" edito nel 1808.

(Da una ricerca di Vincenzo Scumace)

 

A cavallo fra il 1700 ed i primi decenni del 1800, tutto il regno di Napoli era sotto le volontà napoleoniche il quale aveva messo al trono il cognato Joacchino Murat. In quel breve periodo conosciuto come Monarchia murattiana. I francesi se da un lato portarono un soffio di modernità e riforme, dall'altro, la loro laicità ed anticlericalismo li resero mal visti ed osteggiati dalle popolazioni locali secolarizzate nelle loro tradizioni e impegni religiosi.

Nell'anno 1806 nel mese di Aprile al calare della sera nelle vicinanze di Marcedusa, un schieramento di 60 soldati francesi viene attaccato di sorpresa da un nutrito gruppo di briganti. L'attacco provocò 11 soldati francesi morti e 39 briganti, gli assalitori, male armati ed agevolati dalla sola sorpresa, ebbero la peggio e si diedero alla fuga in modo disordinato sparendo agevolati dalla fitta boscaglia.

Ai fatti di Marcedusa, segui immediato l'arrivo in paese di un contingente di altri centro soldati francesi capitanati dal comandante Michelle Mallet che sopraggiunsero da Sant'Andrea Apostolo appositamente per la ricerca dei colpevoli, e dare luogo alle immancabili ritorsioni sulla popolazione civile. I soldati d'oltralpe, orientavano la loro vendetta principalmente verso i luoghi di culto i quali venivano profanati saccheggiati, e poi incendiati. I militari francesi arrivarono a Marcedusa alle prime ore dell'alba e svegliarono di soprassalto tutta la popolazione rastrellando e portarono in piazza quanto più persone poterono soprattutto maschi adulti. Il comandante M. Mallet iniziò da subito i suoi interrogatori, mentre il resto della popolazione maschile veniva tenuta per tutto il giorno in piedi sotto la minaccia delle armi. Arrivati alla sera il comandante M. non aveva ancora ottenuto nessuna prova od informazione che potesse essere utile a far ritenere che l'aggressione fosse partita proprio dalle genti del piccolo paese. La mancanza totale di corrispondenza nei fatti da parte della popolazione portò lo stesso comandante a rabbonirsi, ed a proporsi di verificare alcune incongruenze per il giorno dopo mandando cosi i più degli uomini a casa. Nei giorni a seguire il comando francese, si rese subito conto anche grazie ad altre testimonianze, che nessuno di Marcedusa aveva preso parte all'attacco oppure che ospitasse banditi, che invece dal riconoscimento dei cadaveri risultarono provenienti da Policastro e dal cosentino. Marcedusa si salvò dalle violenze Francesi, i quali ripartirono in fretta e furia verso Mesoraca facendo confisca, e provvigione di 70 soppressate e 50 pani, olio, 4 sacchi di grano, e soprattutto capretti ed agnelli.

Il Comandante Francese Michelle Mallet, nel compilare il suo rapporto accompagnò i fatti con una breve descrizione di Marcedusa e dei suoi abitanti: il piccolo paese di Marcedusa e composto da una esigua popolazione all'apparenza mite, che riferisce di vivere di agricoltura e pastorizia, "ma l'esiguo numero di animali, greggi e colture non sono di giusta proporzione da giustificare il dichiarato", gli uomini quando lavorano lo fanno per metà giornata, mentre le donne sono costantemente in attività anche se gravide e con prole a seguito, la popolazione tutta, non si interessa alle vicissitudini delle attività governative della nazione, ed ignorano tutto ciò che succede nei centri circostanti, quasi nessuno dei reggi decreti e stato recepito ed attuato degli uffici di governo locale.